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Forum dell’iniziativa dei cittadini europei

Minority SafePack - Un milione di firme per la diversità in Europa

 

L'iniziativa "Minority SafePack"

L'iniziativa "Minority SafePack - Un milione di firme per la diversità in Europa" chiedeva di migliorare la protezione delle persone appartenenti a minoranze nazionali e linguistiche e di rafforzare la diversità culturale e linguistica nell'Unione. È riuscita a raccogliere 1 123 422 dichiarazioni di sostegno valide nel corso del periodo previsto di un anno e a raggiungere le soglie minime in 11 Stati membri.  

L'iniziativa è stata registrata il 3 aprile 2017, che ha segnato anche l'inizio del periodo di un anno destinato alla raccolta delle firme. La registrazione della Commissione ha fatto seguito a una decisione iniziale di rifiuto del settembre 2013, annullata dal Tribunale dell'Unione europea nel febbraio 2017.   

L'iniziativa invitava la Commissione a proporre 11 atti giuridici per migliorare la protezione delle persone appartenenti a minoranze nazionali e linguistiche e rafforzare la diversità culturale e linguistica nell'Unione. L'iniziativa verteva su temi quali le lingue regionali e minoritarie, l'istruzione e la cultura, la politica regionale, la partecipazione, l'uguaglianza, i contenuti audiovisivi e di altri media, il sostegno regionale (statale). Va segnalato che 2 degli 11 atti proposti non riguardavano settori per i quali la Commissione può esercitare il suo potere di iniziativa. Di conseguenza, l'iniziativa ha potuto raccogliere dichiarazioni di sostegno soltanto per le 9 proposte corrispondenti alle competenze della Commissione. 

Le nove proposte registrate dalla Commissione europea sono le seguenti: 

  1. raccomandazione dell'UE sulla tutela e la promozione della diversità culturale e linguistica
  2. programmi di finanziamento per le piccole comunità linguistiche
  3. la creazione di un centro per la diversità linguistica
  4. includere tra gli obiettivi dei fondi europei di sviluppo regionale la protezione delle minoranze nazionali e la promozione della diversità culturale e linguistica
  5. ricerca sul valore aggiunto delle minoranze per le nostre società e l'Europa
  6. avvicinarsi all'uguaglianza per le minoranze apolidi, ad es. i rom
  7. un'unica normativa europea in materia di diritti d'autore, affinché si possa usufruire dei servizi e delle trasmissioni nella lingua madre
  8. libera prestazione dei servizi e ricezione di contenuti audiovisivi nelle regioni minoritarie
  9. concessione di un'esenzione relativa al sostegno regionale (statale) per la cultura e la conservazione del patrimonio culturale e mediatico delle minoranze. 

Gli organizzatori hanno ritenuto che l'iniziativa dei cittadini europei fosse uno strumento essenziale nella lotta per i diritti delle minoranze.

"Nell'UE è l'unico valido strumento di democrazia partecipativa, in grado di amplificare la voce dei cittadini europei e farla sentire alle istituzioni europee" - organizzatori dell'iniziativa "Minority SafePack".

Una volta conclusa la fase di raccolta, l'iniziativa è stata sottoposta al processo di verifica delle firme ed è stata ufficialmente presentata alla Commissione europea il 10 gennaio 2020 (vedere il comunicato stampa).  Il 14 gennaio 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'iniziativa (vedere il comunicato stampa).

  1. Registrazione rifiutata

    16.9.2013

  2. Registrazione dell'iniziativa

    3.4.2017

  3. Inizio della raccolta delle firme

    3.4.2017

  4. Fine del periodo di raccolta delle firme

    3.4.2018

  5. Convalida dell'iniziativa da parte della Commissione europea

    10.1.2020

  6. Risposta della Commissione europea

    14.1.2021

Che cosa ha contribuito al successo dell'iniziativa "Minority SafePack"?

Impegno e perseveranza 

Impegno nei confronti della causa anche quando le cose non vanno secondo quanto inizialmente previsto.

Una strategia promozionale ben concepita e corrispondente al pubblico destinatario 

Presenza sul campo tra le comunità locali di diversi Stati membri, ma anche attività rivolte a istituzioni e politici a livello nazionale ed europeo. Attività promozionale utilizzando le lingue minoritarie. 

Spirito di gruppo e collaborazione

Scelta di partner forti e affidabili per la campagna promozionale e creazione di un gruppo tenace e fortemente motivato.  

La strategia adottata dall'iniziativa "Minority SafePack"

Preparativi

L'iniziativa dei cittadini "Minority SafePack" è stata messa a punto da un gruppo di organizzatori sostenuto dall'Unione federale delle nazionalità europee (Federal Union of European Nationalities, FUEN), dal Partito popolare dell'Alto Adige, dall'Alleanza democratica degli ungheresi di Romania e dalla Gioventù delle nazionalità europee (Youth of European Nationalities). I preparativi prima del lancio iniziale dell'iniziativa nel 2013 sono durati due anni.

Durante questa fase preparatoria gli obiettivi perseguiti dagli organizzatori erano chiari. Erano particolarmente interessati a definire una serie di proposte legislative intese ad ancorare le loro richieste nella pratica. In quest'ottica hanno organizzato riunioni, consultato giuristi ed esperti in diritti delle minoranze e cercato di ottenere un sostegno politico a diversi livelli. Hanno inoltre assicurato che la proposta dell'iniziativa trovasse fondamento nei trattati dell'UE e fosse formulata di conseguenza.

L'ampia portata e gli obiettivi ambiziosi dell'iniziativa hanno reso più complessa la fase di preparazione. Invece di concentrarsi su un unico tema, l'iniziativa voleva tenere conto dei numerosi problemi che le minoranze tradizionali incontrano in diversi Stati membri e cercare di trovare soluzioni globali alle tante questioni sollevate. L'obiettivo dell'iniziativa andava, tra l'altro, ben al di là della semplice raccolta di un milione di firme. In effetti, la priorità era avviare un dibattito nello spazio pubblico europeo e utilizzare il periodo di un anno previsto per la raccolta delle firme per costruire una coalizione forte e duratura per i diritti delle minoranze. Gli organizzatori non volevano limitarsi a raccogliere firme in sette Stati membri, ma presentare la loro iniziativa nel maggior numero possibile di regioni europee. 

La fase preparatoria del "Minority SafePack" non è stata facile: la prima richiesta di registrazione è stata infatti respinta dalla Commissione europea poiché le richieste avanzate nell'iniziativa esulavano dalla sua competenza di proporre un atto giuridico dell'UE. La decisione della Commissione è stata poi impugnata, con ricorso dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Di conseguenza, la registrazione formale dell'iniziativa ha pertanto richiesto diversi anni ed è finalmente avvenuta nel 2017.

La campagna è stata coordinata dall'Unione federale delle nazionalità europee, l'organizzazione ombrello delle minoranze europee che raggruppa oltre 100 organizzazioni di 35 paesi. Nella fase preparatoria gli organizzatori si sono soprattutto dedicati alla definizione di una strategia chiara, all'individuazione dei partner e alla ricerca di fondi per la conduzione della campagna promozionale a livello europeo.  

Raccolta di fondi e risorse

Gli organizzatori dell'iniziativa "Minority SafePack" hanno raccolto sostegni e fondi per un importo pari a 348 500 euro da parte dell'Unione federale delle nazionalità europee (FUEN).

Fonti di finanziamento (in euro)

 

Attenzione: ulteriori informazioni sul sostegno e sui finanziamenti raccolti dall'iniziativa sono disponibili sull'apposita pagina web della Commissione. Vanno comunicati soltanto i contributi superiori a 500 euro per promotore.

Strategia della campagna e piano di raccolta firme

La fase di raccolta delle firme per il "Minority SafePack" è iniziata nell'aprile 2017. L'avvio della campagna è stato celebrato il mese successivo con un evento organizzato presso il castello di Bánffy in Romania, che ha visto la partecipazione di oltre 400 sostenitori provenienti da tutta Europa e più di 50 giornalisti (guarda il video del lancio della campagna).

 

A seguito del lancio ufficiale, numerose organizzazioni aderenti e partner di diversi Stati membri e regioni hanno immediatamente iniziato a pianificare e organizzare propri eventi a sostegno dell'iniziativa. È stata inoltre messa a punto una strategia promozionale a livello europeo, affiancata da un nuovo sito web con storie di facile comprensione provenienti da tutta Europa, dall'opuscolo "Minority SafePack" e da altro materiale promozionale

Nella fase operativa le organizzazioni sostenitrici si sono ripartite alcune responsabilità. Ad esempio, l'Alleanza democratica degli ungheresi di Romania (RMDSZ) si è impegnata a raccogliere un quarto del milione di firme richieste. 

Per raggiungere i principali gruppi destinatari (minoranze nazionali), gli organizzatori hanno cercato di collegare i messaggi della campagna ai diversi problemi incontrati dalle minoranze in Europa. Era importante personalizzare ulteriormente i messaggi "dal momento che le diverse minoranze in Europa vivono in circostanze differenti a seconda dello Stato membro in cui si trovano: alcune godono di piena autonomia decisionale nelle materie di loro interesse, mentre altre non sono nemmeno riconosciute. Nel caso delle comunità con problemi, abbiamo cercato di individuare quelli più urgenti presentando il "Minority SafePack" come possibile soluzione." 

Gli organizzatori hanno inoltre individuato un altro importante gruppo di destinatari, vale a dire i cittadini degli Stati membri che hanno forti legami con i loro connazionali residenti all'estero, come Danimarca, Germania o Ungheria. 

Per quanto riguarda l'attuazione della strategia promozionale, è stato essenziale tradurre il materiale in un numero elevato di lingue. L'iniziativa "Minority SafePack" è riuscita a comunicare in più di 30 lingue ufficiali, oltre che in diverse lingue regionali su decisione degli organizzatori. Ciò è stato importante perché fino a 50 milioni di cittadini dell'UE parlano lingue regionali o minoritarie e l'obiettivo dell'iniziativa era che ogni cittadino europeo appartenente a una minoranza o a un gruppo linguistico nazionale potesse identificarsi con il suo messaggio centrale: che l'iniziativa è al servizio dell'interesse superiore della rispettiva comunità e rappresenta un investimento nella vita delle generazioni future. Centinaia di messaggi sono stati adattati ai diversi gruppi destinatari con successo: "Immaginate di essere uno dei 41 000 abitanti di lingua ladina dell'Italia settentrionale e di vedere un post in ladino sul feed social!"

Ottenere un forte sostegno al di fuori delle comunità minoritarie di tutta Europa è stato altrettanto essenziale per garantire il successo dell'iniziativa. Occorreva indicare chiaramente il messaggio della campagna: "Non abbiamo nulla da rimproverarci. Non vogliamo strappare niente alle comunità maggioritarie!", come ha sostenuto il presidente di RMDSZ, Hunor Kelemen. Per di più, gli organizzatori del "Minority SafePack" hanno saputo apprezzare la partecipazione dei gruppi maggioritari, soprattutto per la loro volontà di creare una solida rete di partner per "una coalizione che possa rendere l'iniziativa imprescindibile e inevitabile per la Commissione europea". 

Gli organizzatori hanno anche voluto attuare la loro strategia a livello europeo cercando e ottenendo il sostegno dei leader politici. A tal fine, hanno viaggiato e visitato numerosi partner, istituzioni e organizzazioni aderenti in diversi paesi. La delegazione del "Minority SafePack" ha inoltre incontrato l'intergruppo "Lingue e culture minoritarie" del Parlamento europeo per discutere la campagna promozionale. Gli organizzatori hanno sollecitato l'intergruppo a contribuire a diffondere il messaggio dell'iniziativa all'interno del Parlamento e invitato gli eurodeputati a informare i cittadini e i media dei rispettivi Stati membri in merito all'iniziativa e a trovare partner per garantire il successo dell'iniziativa. Il copresidente Nils Torvalds ha assicurato alla delegazione il suo sostegno e diversi eurodeputati hanno espresso la volontà di partecipare attivamente alla campagna. Anche ottenere il sostegno del Consiglio d'Europa è stato importante. A tal fine la delegazione del "Minority SafePack" si era recata a Strasburgo per assistere alla sessione autunnale dell'assemblea parlamentare.

Processo di raccolta e verifica delle firme

Il contributo delle organizzazioni aderenti all'iniziativa, dei partner regionali e delle comunità locali è stato fondamentale per la raccolta del milione di firme richiesto. Il team della campagna ha lavorato attivamente per fornire le informazioni richieste e condividere le migliori pratiche e le strategie vincenti con la rispettiva rete. Il presidium dell'Unione federale delle nazionalità europee e i membri del comitato dei cittadini erano sempre disponibili per visite di sensibilizzazione negli Stati membri. Tuttavia, durante tutta la fase della raccolta delle firme è stata indispensabile la rete a livello locale per raccontare storie personali e inviare messaggi mirati e per mostrare alle comunità locali che "Minority SafePack" era "un'iniziativa che poteva migliorare la vita quotidiana delle comunità minoritarie e dei 50 milioni di cittadini dell'UE appartenenti a una minoranza o un gruppo linguistico."

La creazione di una forte coalizione di partner ha incluso organizzazioni del settore con precedenti esperienze nella conduzione di campagne promozionali. Questi partner sono stati fondamentali soprattutto per raccolta delle firme in Lituania, Bulgaria, Slovenia e Spagna. Gli organizzatori hanno mantenuto alta la motivazione dei partner condividendo le tappe fondamentali raggiunte e garantendo una comunicazione costante tra i membri della rete. La raccolta di firme si è concentrata sugli Stati membri con grandi comunità minoritarie e sui paesi in cui la protezione delle minoranze è considerata maggiormente a rischio.

Le soluzioni tecniche per la raccolta delle firme sono state adottate nel giugno 2017. Il sito web della campagna "Minority SafePack" consentiva l'accesso ai moduli cartacei e allo strumento di firma online. Nel mese di settembre 2017 gli organizzatori sono passati al sistema di raccolta online della Commissione europea perché rispondeva meglio alle loro esigenze.

Oltre a ottimizzare il sistema di raccolta online, l'iniziativa ha fatto ampio ricorso ai moduli cartacei, con volontari che, ad esempio, sono andati di porta in porta nelle rispettive comunità per presentare la campagna e aiutare i firmatari a compilare i moduli con le informazioni richieste. Come evidenziato dagli organizzatori: "l'esperienza ci ha insegnato che per raccogliere le firme occorre andare nelle strade e parlare con i cittadini."

La raccolta delle firme per l'iniziativa "Minority SafePack" si è conclusa nell'aprile 2018, con 1 320 246 dichiarazioni di sostegno sottoscritte. Tali dichiarazioni sono state inviate alle autorità nazionali preposte in ciascuno Stato membro alla loro verifica. A seguito della verifica formale, sono state convalidate complessivamente 1 123 422 firme. Le soglie richieste sono state raggiunte in 11 Stati membri.

Il 10 gennaio 2020 l'iniziativa è stata quindi formalmente presentata alla Commissione europea. 

"Minority SafePack" è stata una delle prime iniziative a mettere a punto una strategia a lungo termine da presentare alla Commissione europea. In questa prospettiva, l'Unione federale delle nazionalità europee ha riunito un gruppo di esperti giuridici europei per elaborare una serie concreta di proposte legislative sulla base delle proposte dell'iniziativa, con una chiara indicazione di come inserirle nell'attuale quadro giuridico dell'UE. Tali proposte sono poi state presentate alla Commissione europea insieme ai certificati delle 1 123 422 dichiarazioni di sostegno convalidate

Gli organizzatori hanno inoltre condotto una campagna di sensibilizzazione nell'ambito di questa strategia. Hanno incontrato e presentato l'iniziativa a capi di Stato, rappresentanti dei governi, membri dei parlamenti nazionali, del Parlamento europeo e dei governi regionali. Gli organizzatori hanno sottolineato che "i risultati della campagna di sensibilizzazione sono stati eccezionali: numerose regioni hanno adottato dichiarazioni di sostegno e il Bundestag, il parlamento ungherese e la camera bassa del parlamento olandese hanno anche votato risoluzioni in materia. Per di più, "Minority Safepack" è diventata la prima iniziativa dei cittadini europei ad essere oggetto di una discussione in plenaria al Parlamento europeo, seguita da una risoluzione votata a larga maggioranza". 

Numero di dichiarazioni di sostegno raccolte dall'iniziativa "Minority Safepack" nei singoli Stati membri

 

I segni di spunta sulla cartina indicano gli Stati membri dell'UE in cui è stata raggiunta la soglia minima di firme richiesta per sostenere l'iniziativa. "Minority SafePack" ha raggiunto la soglia minima in 11 Stati membri. La tabella completa con le dichiarazioni di sostegno per l'iniziativa "Minority SafePack" è disponibile sulla pagina dell'iniziativa nel registro ICE.

Impatto dell'iniziativa "Minority SafePack"

Presentazione formale e riunioni con la Commissione

Dopo la presentazione ufficiale dell'iniziativa il 10 gennaio 2020, gli organizzatori hanno potuto incontrare il 5 febbraio 2020 la vicepresidente della Commissione europea per i Valori e la trasparenza Věra Jourová e la commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e i giovani Mariya Gabriel.

 

Audizione dinanzi al Parlamento europeo

Il 15 ottobre 2020 si è poi tenuta un'udienza pubblica al Parlamento europeo, in presenza dei deputati della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della commissione per la cultura e l'istruzione, della commissione per le petizioni e di altre commissioni partecipanti. Nel corso dell'audizione hanno preso la parola anche alti rappresentanti della Commissione europea, del Consiglio d'Europa, dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali e del Comitato delle regioni (vedere il comunicato stampa).

L'iniziativa è stata quindi discussa nella sessione plenaria del Parlamento europeo del 14 dicembre 2020. Il 17 dicembre 2020 il Parlamento europeo ha espresso il proprio sostegno all'iniziativa adottando una risoluzione con 524 voti favorevoli, 67 contrari e 103 astensioni. Il Parlamento ha sottolineato come le minoranze nazionali e linguistiche dell'UE siano esposte all'assimilazione e stiano perdendo le loro lingue, con conseguente impoverimento linguistico e culturale. Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione a proporre atti giuridici per affrontare la questione (vedere il comunicato stampa).

Durante questa fase la pandemia di COVID-19 ha rappresentato una sfida per l'iniziativa. L'audizione pubblica ha dovuto essere riprogrammata due voltee la pandemia ha distolto l'interesse dal tema dei diritti delle minoranze. 

Risposta formale della Commissione europea

Il 14 gennaio 2021 la Commissione europea ha adottato una comunicazione in cui illustra i provvedimenti che intende adottare a seguito dell'iniziativa "Minority SafePack". Ha sottolineato come l'inclusione e il rispetto della ricca diversità culturale dell'Europa siano una delle sue priorità e dei suoi obiettivi. Tuttavia, ha anche affermato che, da quando l'iniziativa è stata inizialmente presentata nel 2013, è stata adottata un'ampia gamma di misure riguardanti diversi aspetti delle proposte da essa avanzate. La comunicazione ha valutato ciascuna delle nove proposte autonomamente, tenendo conto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità. La Commissione ha concluso affermando che non avrebbe proposto ulteriori atti giuridici poiché la piena attuazione della legislazione e delle politiche già in vigore costituisce un potente arsenale per sostenere gli obiettivi dell'iniziativa (vedere il comunicato stampa).

Dopo la pubblicazione della comunicazione della Commissione, gli organizzatori dell'iniziativa si sono detti insoddisfatti per la mancanza di un seguito legislativo. Il 24 marzo 2021 il comitato dei cittadini del "Minority SafePack" ha presentato al Tribunale dell'Unione europea una domanda di annullamento della comunicazione della Commissione in merito all'iniziativa. Nella sentenza del 9 novembre 2022 il Tribunale ha respinto la richiesta degli organizzatori. Questi ultimi hanno impugnato la sentenza dinanzi alla Corte di giustizia il 21 gennaio 2023. Il ricorso è stato respinto con sentenza della Corte del 5 giugno 2025 (per maggiori informazioni, vedere le tappe successive).

Suggerimenti degli organizzatori

Dialoga attivamente con i diversi livelli di potenziali portatori di interessi. 

Essere presenti sul territorio è essenziale, ma altrettanto importante per il successo dell'iniziativa è interloquire con i leader politici a livello europeo e nazionale.

Definisci attentamente i destinatari e verifica che la strategia di comunicazione risponda alle loro esigenze. 

Occorre prendere in considerazione le diverse lingue che si possono utilizzare per contattarli, l'importanza delle storie locali in cui possono riconoscersi, nonché gli strumenti di comunicazione sia online che offline. È importante raggiungere i possibili sostenitori attraverso diversi canali.

Non sempre le cose vanno come previsto: bisogna sapersi adattare

Per portare avanti una causa in modo efficace occorre pensare alla campagna promozionale in modo critico e valutare la bontà delle proprie strutture e decisioni, cambiando rotta se necessario.

L'impegno sul campo conta.

Sebbene oggigiorno una parte consistente delle firme venga raccolta online, non bisogna trascurare l'importanza della presenza sul territorio. Parlare con le persone e dialogare con le comunità locali sono attività altrettanto importanti per la diffusione del messaggio e per far sì che la campagna raggiunga i suoi obiettivi.

Sfrutta la potenza dei social media.

La presenza sui social media e la volontà di convincere le personalità locali a unirsi alla causa accresceranno la credibilità dell'iniziativa.  

In caso di dubbio, rivolgiti agli esperti del forum ICE!

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Minority SafePack – un milione di firme per la diversità in Europa