Varie iniziative locali in Spagna hanno coinvolto i cittadini per individuare soluzioni al divario digitale al centro dei problemi della comunità. Hanno scritto manifesti per l'inclusione digitale delle donne, dei migranti, degli anziani e delle persone con disabilità. Essi richiamano l'attenzione delle autorità locali e dei paesi vicini sulla necessità di colmare il divario. Tuttavia, la mancanza di competenze digitali di base e di accesso a Internet è ancora in sospeso non solo in Spagna, ma anche su scala europea. Le iniziative dei cittadini locali sono il primo passo di uno strumento più ampio per chiedere un migliore accesso e una migliore conoscenza per l'utilizzo dei servizi digitali.
Secondo recenti valutazioni, il divario digitale in Europa rimane ampio: nel 2020 i cittadini dell'UE con competenze digitali di base rappresentavano ancora solo il 58 % della popolazione. Inoltre, in media il 9,5 % dei cittadini dell'UE non ha mai avuto accesso a Internet. Il54 % è costituito da persone con disabilità, il che rappresenta una percentuale di una persona su tre di loro. Tuttavia, i paesi dell'Europa settentrionale differiscono notevolmente dai paesi dell'Europa orientale e meridionale. In Svezia, Danimarca, Paesi Bassi e Lussemburgo l'analfabetismo digitale rimane inferiore al 3 % della popolazione. Tuttavia, in Bulgaria, Grecia, Portogallo e Croazia essa oscilla tra il 18 % e il 24 %. In Spagna tale percentuale è in media dell'8 %.
In Spagna, vari comuni hanno sviluppato iniziative popolari nel contesto di programmi, progetti e seminari di partecipazione sociale. I cittadini stessi si sono uniti alla ricerca di soluzioni contro il divario digitale, da loro considerati uno dei problemi più rilevanti delle loro comunità. Ad esempio, una comunità di vicini situata ad Alcobendas (a nord di Madrid) ha partecipato a un progetto sostenuto dal consiglio comunale denominato "Train, Organise and Act". In tale contesto, hanno elaborato un "manifesto per il rafforzamento dei servizi telematici" per richiedere migliori servizi digitali nella città. Essi intendono incoraggiare tutti i cittadini a collaborare per raggiungere questi obiettivi.
Nel frattempo, a Valencia, città industriale di quasi due milioni di abitanti, un gruppo di 30 ONG si è unito per promuovere l'iniziativa "Internet è un diritto". Hanno elaborato un "manifesto per l'inclusione digitale" per rivendicare misure volte a colmare il divario digitale e risolvere il problema dell'inequità di genere nell'accesso e nell'utilizzo dei servizi digitali.
Chiaramente, queste iniziative locali sensibilizzano sull'importanza del divario digitale per lo sviluppo umano, l'inclusività e il miglioramento delle competenze digitali. Questi manifesti affrontano lo stesso problema, sebbene siano stati proposti spontaneamente da due diversi settori della società.
Tali manifesti ispirano una maggiore consapevolezza, ma non dispongono delle azioni concrete che i governi devono attuare, che potrebbero essere realizzate in modo efficiente attraverso un'iniziativa dei cittadini europei. La dimensione del divario digitale nella regione potrebbe essere l'occasione per elaborare una proposta più ampia, considerando che la portata e la portata dei diritti digitali superano i confini nazionali e coinvolgono una rete digitale europea. Inoltre, nel contesto attuale, l'obiettivo di "una società più digitale e inclusiva" al centro del pilastro europeo dei diritti sociali sottolinea la necessità di dare priorità all'elaborazione di strategie volte a eliminare il divario digitale nell'agenda del piano per la ripresa dalla crisi.
Inoltre, le competenze giuridiche della Commissione europea per proporre misure specifiche, quali la creazione di fondi speciali o sovvenzioni per l'accesso e l'uso dei servizi digitali, sono motivazioni per collegare queste iniziative locali a uno strumento europeo ispirato alle richieste dei cittadini, come l'iniziativa dei cittadini europei.
Infine, i cittadini di una determinata località — città o Stato — del territorio europeo possono condurre ad azioni su scala europea basate sul diritto di accesso e di utilizzo di Internet. Sono pertanto accolti con favore i commenti su una proposta di ICE relativa a una sovvenzione digitale da integrare nel sistema di protezione sociale di ciascuno Stato membro (in particolare per coloro che si trovano in situazioni di esclusione sociale o di rischio di povertà).
Partecipanti
Ana Milena Carranza CarranzaAna Milena Carranza Carranza è avvocato. Ha un dottorato in Stato di diritto e governance globale e un master in analisi economica del diritto e delle politiche pubbliche presso l'Università di Salamanca. È una ricercatrice volontaria presso l'associazione Amigos MIRA España su una serie di argomenti relativi alle garanzie in materia di diritti umani, all'inclusione digitale e agli studi sui migranti.
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