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Forum dell’iniziativa dei cittadini europei

Fermare l'invasione: Una strategia basata sui dati contro le specie invasive del Mediterraneo

Autore: ULAŞ CÖNKEROǦLU |
Ultimo aggiornamento: 08 September 2025 |
Numero visualizzazioni: 129

Il problema:
Il Mar Mediterraneo sta affrontando una crisi ambientale attraverso l'afflusso di specie invasive, principalmente attraverso il Canale di Suez. Il pesce leone (migliaPterois)è il caso più urgente, ma sicuramente non l'unico, di un predatore vorace con spine velenose che si sta rapidamente diffondendo, decimando le popolazioni ittiche autoctone e minacciando le aree marine protette, la pesca e il turismo. Il consenso scientifico conferma che gli sforzi nazionali non coordinati sono insufficienti contro questa minaccia transfrontaliera.

La nostra visione: Una risposta pan-europea o anche pan-mediterranea e proattiva
Proponiamo un cambio di paradigma dalla reazione frammentata alla prevenzione e alla gestione coordinate e basate sui dati. La nostra iniziativa chiede un quadro dell'UE che sfrutti la tecnologia moderna e il potere dei cittadini per proteggere il nostro patrimonio marino condiviso.

La soluzione a quattro pilastri:

Pilastro 1: Rete di monitoraggio e risposta rapida a livello dell'UE

Cosa: Istituire una rete di sorveglianza finanziata dall'UE utilizzando un'app mobile centralizzata e di facile utilizzo e una piattaforma per subacquei, pescatori, scienziati e persino cittadini regolari per segnalare gli avvistamenti in tempo reale.

Perché: Gli sforzi attuali sono ostacolati da una carenza critica di dati. Come dimostrato da studi recenti (ad esempio, Bottacini et al., 2024; Holmes et al., 2025), la scienza dei cittadini è un metodo comprovato ed economico per tracciare le invasioni e dirigere le risorse in modo efficiente.

Pilastro 2: Controllo mirato nelle aree ad alto valore

Cosa: Finanziare e formare "squadre di rimozione rapida" autorizzate per sopprimere le popolazioni nelle aree marine protette, nelle zone turistiche e nei terreni di pesca, utilizzando metodi innovativi (ad esempio trappole a circuizione, Tosunoğlu et al., 2025).

Perché: La scienza dimostra che, sebbene la completa eradicazione sia impossibile, gli abbattimenti mirati possono ridurre le densità locali di oltre il 60 %, proteggendo le risorse economiche ed ecologiche (Soares et al., 2025).

Pilastro 3: Potenzia il pubblico & Crea mercati

Cosa: Avviare programmi di formazione sostenuti dall'UE sulla manipolazione sicura e la preparazione culinaria e promuovere campagne "Eat the Invader" per incentivare l'allontanamento.

Perché: L'impegno pubblico è fondamentale per la scalabilità. La ricerca conferma che il pesce leone è una fonte di cibo nutriente e di alta qualità (Kotsiri et al., 2025), rendendo una soluzione basata sul mercato praticabile e sostenibile.

Pilastro 4: Affrontare la fonte attraverso la diplomazia

Cosa: Incaricare la Commissione europea di coinvolgere formalmente l'Egitto e gli organismi internazionali (IMO, convenzione di Barcellona) nell'attuazione e nel rafforzamento delle misure di biosicurezza nel canale di Suez (ad esempio, gestione delle acque di zavorra, tecnologie di barriera).

Perché: L'invasione è un processo continuo. Senza affrontare la fonte, le misure dell'UE saranno solo una battaglia difensiva senza fine. Questo è un imperativo di politica estera per la sicurezza ecologica.

Il valore aggiunto dell'UE
Questo è un problema essenzialmente transnazionale che nessuno Stato membro può risolvere da solo. L'UE è l'unico organismo in grado di:

- Creare un sistema di monitoraggio standardizzato a livello continentale.

- Finanziare e coordinare gli sforzi di allontanamento transfrontaliero.

Sfruttare il peso diplomatico per negoziare con i partner internazionali.

- Garantire la protezione della sua rete Natura 2000 e della sua economia blu.

Stiamo
costruendo una coalizione di cittadini, scienziati, ONG e responsabili politici per
perfezionare questa iniziativa. Accogliamo con favore la vostra esperienza su:

fattibilità giuridica e tecnica delle misure proposte.

Strategie per la costruzione di una coalizione di cittadini di ampia portata.

Collegamenti con i principali deputati al Parlamento europeo e le pertinenti direzioni generali dell'UE (ENV, MARE, RTD).

Insieme, possiamo invertire la tendenza. Facciamo del Mediterraneo un modello di gestione proattiva e collaborativa delle specie invasive.

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Commenti

Utente del forum ICE  | 10 September 2025

confermo che nonostante la transizione alla democrazia digitale la mancanza di dati è "abissale".

La mancanza di dati è una minaccia che può condurre ad un analfabetismo totale, sé gli attivisti devono anche occuparsi di fornire le informazioni basilari del problema, ci si trova svantaggiati nella risoluzione della stessa, rendendo il percorso ancor più complesso.

Per personali problemi posso affermare con certezza che i cittadini non sono informati nemmeno in merito a dove passa e sé presente nel loro paese la fogna. 

Questa misinformazione è un arma terribile!

Bisogna costruire prima di tutto un metodo, uno schema Ponzi efficacie per rendere i cittadini consapevoli in modo rapido ed efficiente.

Bisogna abbattere intermezzi e costi, bisogna fare in modo che non si vengano a creare fazioni, ma obiettivi di tutti.

Chi sta lavorando a risolvere il problema non deve essere lo stesso che sensibilizza!

Ho dedicato questo tempo, perché il granchio blu fatica ad essere commercializzato e purtroppo lo Stato sta già erogando indennizzi e aiuti economici per lo smaltimento

Bisogna ridurre al 60% l'infestazione, ma c'è lo dobbiamo anche mangiare, in un modo o nell'altro.

Trovo necessaria una profonda ristrutturazione nell'industria alimentare, capace di consumare queste risorse indesiderate, inserendole nelle catene produttive più commerciali/ Fast food, ma anche nelle politiche sociali. Perché sono pur sempre alimenti commestibili, quello che è un problema, deve diventare un prodotto di consumo vendibile ad ogni costo.