Porre immediatamente fine allo status della Turchia come paese candidato all'adesione all'UE

Dall'undicesimo. La Turchia è un paese candidato ufficiale all'adesione all'UE. Lo status comporta anche un notevole sostegno finanziario, ad esempio per promuovere la democrazia e lo Stato di diritto in Turchia.

Da alcuni anni, la Turchia si sta allontanando sempre più dalle basi della democrazia. Se la persecuzione della stampa critico-statale o degli oppositori siano solo due esempi che sono incompatibili con una democrazia. Inoltre, la Turchia si comporta ripetutamente in modo aggressivo nei confronti dei singoli Stati (ad esempio la disputa sul gas Grecia) dell'UE, in cui a volte stabilisce deliberatamente l'umore.

Negli ultimi anni, l'UE ha tagliato numerose misure di aiuto all'adesione, alcune fino al 75%, per la Turchia dal 2017, tra le altre cose. Nonostante i tagli, nel 2020 gli aiuti all'adesione sono ammontati a 168 milioni di euro. I tagli sono stati recentemente giustificati da parte dell'UE con "scarso progresso democratico". Non ci possono essere dubbi su questo, se solo si pensa alla riforma costituzionale della Turchia.

La Turchia nel 1999 non è più paragonabile alla Turchia nel 2021. Si è sviluppato negativamente, quindi è il momento di tracciare una linea. Anche perché il sistema statale turco non è più compatibile con i valori dell'UE. La Turchia non avrà alcuna possibilità di aderire all'UE nel prossimo futuro. Per questo motivo, gli aiuti finanziari per l'adesione devono essere completamente soppressi e anche lo status di "paese candidato all'adesione all'UE" deve essere revocato. Se la Turchia troverà la via del ritorno alla democrazia, la questione del "candidato all'UE" potrà essere risolta.

I capi di governo degli Stati membri dell'UE, ma anche il Parlamento europeo, devono finalmente essere chiamati ad agire in questa sede. Il denaro dei cittadini dell'UE non deve più essere sprecato qui.