Il panorama pubblicitario moderno vive molto attraverso il tracciamento, l'archiviazione e la conservazione di dati privati, come la navigazione cronologica, l'attività delle app e altri dati comportamentali.
Questi dati sono così preziosi per gli inserzionisti e le reti pubblicitarie e faranno quasi tutto il possibile per comprimere l'ultimo calo di dati dalle persone che visitano siti web e applicazioni, al fine di avere le "migliori conoscenze" su come esporre l'annuncio più "pertinente" all'utente in vari luoghi.
Ciò crea in un ecosistema insalubre in cui gli utenti sono abusati e in cui tutti i loro movimenti sono tracciati con molta precisione, solo per facilitare la vendita di pubblicità.
La mia idea sarebbe quella di vietare apertamente le pubblicità basate su dati personali (ad esempio navigazione cronologica, acquisti precedenti, ecc.) o dati di coorte (utenti come me e simili a me che visitano siti web simili, ecc.).
Tale divieto eliminerebbe in larga misura l'ecosistema perverso di tracciamento e di archiviazione dei dati creato dall'industria della pubblicità moderna e aiuterebbe tutti a orientarsi verso alternative più sane per quanto riguarda la pubblicità.
Occorre fare di più per definire cosa si intenda per pubblicità, al fine di individuare i fori che potrebbero emergere dagli inserzionisti, ad esempio affermando che un elemento di una pagina web è semplicemente un annuncio e non un annuncio. Analogamente, la commercializzazione diretta personalizzata dovrebbe essere rivista in termini di partecipazione (opt-in) e non sottoscrizione per impostazione predefinita.
L'attuale situazione in cui gli utenti sono incentivati a seguire la via più semplice per saltare con le preferenze degli inserzionisti, in quanto l'opzione predefinita abilitata non è sufficiente. Gli utenti sono ancora spinti a offrire i loro dati personali agli inserzionisti a causa di modelli oscuri e di un linguaggio confuso.
Vietare la raccolta dei dati con mezzi e obiettivi discutibili costituirebbe una misura efficace per affermare chiaramente che siamo a cuore ai nostri cittadini e alla loro privacy e sicurezza.
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